Accudire

 

 

Salve a tutti apro una nuova pagina per sopperire a varie richieste pervenute via e-mail su consigli attinenti a come accudire un gatto Thai.

I temi principali che vorrei preparare e pubblicare sono indicativamente questi:

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Vaccinazioni, Alimentazione, Sabbietta,

Grattaunghie, Cucciette, Giochi, Viaggi,

 Sterilizzazione

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Vaccinazioni

Gastroenterite virale (Panleucopenia),
Rinotracheite (herpes virus,
Calicivirosi (calici virus)

queste sono le tre principali malattie che il vaccino trivalente copre, questo vaccino lo si inizia a somministrarlo a sessanta giorni dalla nascita e ripetuto una ventina di giorni dopo, per poi farlo una volta all'anno, l'allevamento del gatto Thai "Dei Navigli" si impegna in questa profilassi per tutti i suo gattini Thai e vengono ceduti sempre con le due vaccinazioni trivalenti

Antirabbica

Per i nostri bene amati gatti Thai che vivono con noi la nostra casa e non hanno contatti con altri  felini questa vaccinazione si può tranquillamente evitare, per motivi burocratici a volte bisogna farla, serve per ottenere il passaporto per gli animali oppure se si frequentano Esposizioni Feline.

Leucemia Felina

Altro pericolo per i nostri mici Thai che vogliamo dare un po' di libertà nel nostro eventuale giardino è l'incontro con altri gatti liberi che purtroppo possono infettare il nostro Thai e ne consegue che nell'ambito del possibile è meglio vaccinarlo.

ADSL Felina

qui è sufficiente solo una notazione che questa malattia è ben diversa da quella Umana e non è tramissibile da gatto ad Uomo interessa esclusivamente i felini in genere.

Ci  posso essere ancora altre vaccinazioni a cui sottoporre i nostri cuccioli Thai, ma rimandiamo al vostro veterinario di fiducia che saprà indicare se nella vostra zona quali sono i vaccini opportuni.

In queste poche righe non vi ho tediato con le caratteristiche e i sintomi delle varie malattie, per questovi invito a consultare la Rete dove ci sono decine di pagine  che parlano esaustivamente  delle varie malattie.

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Alimentazione

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Sabbietta

 

Quando si decide di accogliere un gatto, due cose che occorre fargli trovare sono la cassettina igienica e la sabbietta.

In natura il gatto usa servirsi della terra e ha l’abitudine di coprire i propri bisogni, per evitare di attirare l’attenzione dei predatori.

Fino a qualche decennio fa si usava mettere terra o segatura anche per il gatto di casa.

Nel 1947, però, allo statunitense Edward Lowe venne l’idea di utilizzare per il gatto l’argilla granulata ed essiccata, già impiegata nelle officine per assorbire le macchie di umidità e di grasso.

Il giovane Lowe preparò dei sacchetti da 5 Kg., chiamandoli “Argilla per gatti” e ponendoli in vendita dapprima nel negozio di famiglia e in seguito in altri negozi e supermercati della zona.

L’invenzione riscosse successo, col tempo si diffuse in tutto il mondo e ancora oggi la sabbia viene estratta dalle miniere, lavorata, imballata e spedita per soddisfare le necessità dei piccoli felini.

Il mercato offre una vasta scelta di sabbiette:

1) La classica sabbietta in materiale argilloso, non agglomerante, in grado di assorbire e trattenere liquidi e odori, a volte proposta in versione profumata.

2) La sabbietta al silicio, caratterizzata dalla capacità di un assorbimento più rapido degli odori e dell’umidità e dalla scarsissima polverosità.

3) La sabbietta agglomerante, di solito composta da bentonite, un tipo di materiale argilloso, che forma grumi rigidi aventi lo scopo di facilitare la pulizia.

4) La sabbietta ecologica o vegetale, biodegradabile e composta da legno, carta, scarti di cereali, paglia o altri materiali, proposta sia in versione agglomerante sia in versione non agglomerante.

La scelta del tipo di lettiera dipende dalle nostre preferenze e da quelle del nostro gatto, così c’è l’umano che si trova bene con la sabbietta agglomerante e l’umano che preferisce la classica, come c’è il gatto che esige l’argilla e il gatto che mostra di gradire maggiormente la lettiera composta da legno.

La lettiera va posta in un’apposita cassettina igienica, solitamente in plastica e posta in commercio in numerose varianti.

Possiamo trovare cassette di dimensioni ridotte, adatte ai cuccioli, classiche cassette rettangolari, con o senza bordo parasporco, cassette con bordo particolarmente alto, cassette di forma angolare, toilette di varia forma chiuse e con porta basculante, spesso dotate di filtro e talvolta con tutto il lato frontale apribile.

Non mancano proposte particolari, come la lettiera automatica e quella autopulente: la prima è dotata di un rastrello che sposta i bisogni in un apposito cassetto, mentre la seconda, a forma di water, ha una paletta automatica, una cartuccia di igienizzante e usa granelli di sabbia atossici e biodegradabili che vengono lavati e riciclati.

Anche la scelta della cassettina dipende dalle nostre preferenze e da quelle del nostro gatto, così ad esempio potremo optare per un modello chiuso con porta basculante soltanto se il nostro piccolo felino dimostra di usarla senza paura, mentre per la forma e le dimensioni siamo vincolati sia dallo spazio in cui intendiamo porla sia dalla taglia del gatto.

Tra gli accessori è indispensabile la paletta a setaccio, reperibile in plastica e in metallo e talvolta dotata di supporto per parete; può essere utile un tappetino igienico per raccogliere la sabbietta che inevitabilmente esce dalla cassetta; se non infastidisce il nostro gatto, possiamo sia spruzzare un deodorante antibatterico sia usare i fogli di plastica che facilitano la pulizia della cassettina.

Possiamo inoltre trovare accessori particolari, come la pattumiera dal design elegante ma essenziale per lo smaltimento della sabbietta e il mobiletto in legno a forma di armadietto componibile, con apertura frontale per il passaggio del gatto, ideale per contenere la toilette del piccolo felino.

Indipendentemente dal tipo di sabbietta e di cassettina adottati, occorre tenere presenti tre punti importanti: il luogo di posizionamento della cassettina, la sua pulizia e il numero delle cassettine necessarie.

La cassettina va posta sempre nello stesso punto della casa, possibilmente un punto tranquillo, dove il gatto possa appartarsi senza essere disturbato.

La cassettina va tenuta molto pulita, asportando almeno giornalmente le feci e cambiando tutta la sabbietta appena la stessa appare bagnata o agglomerata. A tal proposito appare preferibile un cambio più frequente della sabbietta piuttosto che l’uso di una maggiore quantità della medesima allo scopo di rendere più duratura la lettiera, in quanto i gatti in genere preferiscono sentire meno sabbia sotto le zampe.

Infine, nel caso si ospitino più gatti o si viva in una casa molto grande o estesa su più piani, possono rendersi necessarie più cassettine, indicativamente almeno una cassettina per piano anche se il gatto è uno solo e tante cassettine quanti sono i gatti che vivono con noi.

Per quanto riguarda l’uso della cassettina da parte del gatto, esso costituisce un istinto innato per il piccolo felino che, nato in casa o no, segue l’esempio di mamma gatta e cerca un punto in cui possa scavare per i propri bisogni.

Può tuttavia capitare che il gatto a un certo punto inizi a sporcare in giro e non usi più la lettiera.

In tal caso dobbiamo chiederci innanzitutto se il problema possa essere legato alla lettiera: accertarci se manteniamo la stessa abbastanza pulita perché, in caso contrario, il gatto potrebbe scegliere un altro posto per i propri bisogni; se abbiamo cambiato il tipo di sabbietta, domandarci se la nuova, magari con granelli più grandi di quella usata in precedenza, sia bene accetta dal gatto, che potrebbe preferire i granelli più piccoli; se abbiamo spostato la cassettina, controllare che la nuova sistemazione sia idonea alle esigenze del gatto.

Se il problema non appare collegato alla lettiera, dobbiamo invece indagare sullo stato di salute del gatto in quanto alcune malattie, ad esempio le infezioni alle vie urinarie e il diabete, provocano una minzione dolorosa o urgente e possono creare nel piccolo felino un’associazione negativa tra la lettiera e il dolore che sente o impedirgli di arrivare in tempo alla cassettina e di conseguenza causare un cambiamento nelle abitudini d’uso della lettiera.

Tale cambiamento potrebbe però dipendere da un fattore psicologico, ad esempio l’arrivo in casa di un altro gatto o semplicemente l’aver lasciato il piccolo felino solo troppo a lungo provocando la sua protesta. In questi casi basterà, col nostro comportamento, o fargli comprendere che il nuovo arrivato è un amico in più e non un sostituto o semplicemente dedicarsi a lui con più attenzione perché torni tranquillo sia nella vita quotidiana sia nell’uso della lettiera.

 

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Gratta unghie

 

 Il cosiddetto “farsi le unghie” costituisce un comportamento innato per il gatto e ha ben tre obiettivi:
1) marcare il territorio, sia tramite un segno visibile, sia tramite un segno olfattivo in quanto dalle ghiandole dei cuscinetti posti sotto le zampe viene depositata una traccia odorosa, non percepibile dall’uomo, ma molto chiara per ogni gatto che si trovi a passare in zona;
2) eliminare lo strato più superficiale e più vecchio degli artigli, permettendo a quello nuovo di crescere e conservare così l’efficienza degli artigli stessi;
3) mantenersi in forma in quanto con l’atto del graffiare, una vera e propria ginnastica, il gatto estende i muscoli e irrobustisce le zampe.
Se decidiamo di condividere la nostra vita con un gatto dobbiamo quindi tener presente che non potremo impedire al piccolo felino di mettere in atto questo comportamento.
Ovviamente però non ci farà piacere se quali punti preferiti per farsi le unghie il nostro gatto sceglierà il divano o le poltrone! Per salvaguardare i nostri mobili appare quindi opportuno offrire al gatto un’alternativa allettante per le sue unghie, vale a dire un tiragraffi.
In commercio possiamo trovare vari tipi di tiragraffi, per tutte le esigenze e per tutte le tasche, ossia:
1) il tiragraffi classico a colonna. Costituito da una base d’appoggio rotonda o quadrata o di altra forma (ad esempio a zampa) e da una colonna ricoperta in corda, spesso arricchito da un gioco pendente, talvolta con una cuccia alla base o con una piattaforma in alto o con entrambe, a volte presentato in forme particolari, come quello a forma di fiore, di vaso di fiori, di igloo, di casa, di torre, di fungo, ecc. il tiragraffi classico è ideale per ogni gatto, ben si adatta a ogni ambiente e ha un prezzo accessibile.
2) Il tiragraffi in cartone. Formato da una base in plastica e da ricambi sostituibili, appunto in cartone, liscio o ondulato, questo tipo di tiragraffi, tra l’altro poco ingombrante, è ottimo per i cuccioli che, attratti naturalmente dal cartone, si abituano senza difficoltà all’uso del tiragraffi stesso.
3) Il tappeto tiragraffi. Rotondo o rettangolare, oppure a forma di pesce, di gatto, ecc., più o meno spazioso, spesso arricchito da erba gatta o da giochi come palline o topini, è ideale soprattutto come secondo tiragraffi.
4) La tavoletta tiragraffi. Di solito in corda di sisal e predisposta per il montaggio sia a muro sia a terra, disponibile nella classica forma rettangolare, anche angolare e in forme particolari, ad esempio di ponte o di topo, spesso arricchita con sonaglietti, palline o erbagatta, la tavoletta tiragraffi risponde soprattutto all’esigenza di chi desidera non desidera mettere in bella vista un tiragraffi classico, ma vuole qualcosa di discreto e al contempo funzionale.
5) Il gioco tiragraffi. Spesso costituito da una pallina o da un topolino in corda, arricchito da piume colorate, sonagli o erba gatta, ma a volte di forma più particolare, come quello a barattolo, è abbinabile a un tiragraffi classico o proponibile singolarmente al gatto come ulteriore alternativa in modo che, anche durante il gioco, il piccolo felino abbia l’opportunità di farsi le unghie.
6) La palestra tiragraffi. Chiamato anche albero per gatti, questo tipo di tiragraffi è proposto in tante forme, colori e dimensioni che vanno in altezza dai 70 centimetri agli oltre 150 e offre diversi svaghi al gatto in quanto, oltre a dare la possibilità di farsi le unghie, diventa luogo per il gioco, l’arrampicata e il relax, essendo formato da colonne e tronchetti in corda, cuccette, nicchie, piattaforme sopraelevate e amache, potendo arrivare addirittura a sei piani di altezza. Insomma, per il gatto costituisce un vero e proprio parco giochi ed è adatto in particolare per chi ospita più piccoli felini, ma occorre tenere presente il suo costo più elevato rispetto al tiragraffi classico e lo spazio che abbiamo a disposizione, benché quest’ultimo problema sia risolvibile con la versione a soffitto, cioè una palestra dalle caratteristiche sopra indicate dotata di ganci per posizionarla al soffitto.
7) Il tiragraffi di design. Ricoperto di corda ma di forma molto particolare, come quella di un vero e proprio vaso o quella di un divanetto, questo tiragraffi unisce la funzionalità con il design e diventa un vero e proprio elemento d’arredo, combinando l’esigenza del gatto di farsi le unghie con quella del suo amico umano di avere un’abitazione sempre in ordine e dall’aspetto gradevole.
8) Il tiragraffi in legno. Costruito artigianalmente in legno di noce, di palissandro o addirittura di ulivo (legno molto gradito dal piccolo felino) e proposto sia in forma di albero per gatti, con piazzole, giochi e mangiatoie, sia in forma rettangolare in modo da poter essere usato anche come cuccia o come luogo per nascondere la lettiera, questo tipo di tiragraffi può fare felice i piccoli felini, attratti dal tipo di materiale ed è ideale sia in una casa rustica, nella quale ben si ambienta, sia in una casa elegante, nella quale porta una ventata di natura, ma ovviamente necessita di un esborso più elevato rispetto a un tiragraffi classico.
Se siamo amanti del fai da te, possiamo invece costruire da soli il tiragraffi per il nostro gatto, magari utilizzando materiale di recupero.
Se vogliamo realizzare il tipo a tavoletta, la cosa può rivelarsi abbastanza semplice in quanto basta attorcigliare la corda intorno a un asse nella parte centrale di quest’ultima, ricoprire le due estremità dell’asse con della moquette, posizionare un giochino appendendolo con una cordicella e fissare il tutto al muro.
Se invece desideriamo costruire un tiragraffi classico o addirittura una palestra per gatti, sbizzarrendo la nostra fantasia, occorre una maggiore esperienza nel fai da te ed è necessario soprattutto tenere presente che la nostra realizzazione deve risultare solida e stabile, capace di resistere alle attività del piccolo felino.
Ora che, costruito in proprio o acquistato in un negozio, il tiragraffi è pronto, rimane un’ultima questione, ossia decidere dove posizionarlo.
A questo proposito la scelta migliore è un posto ben visibile, frequentato da tutti in quanto, servendo anche per marcare il territorio, il tiragraffi perderebbe parte della sua funzione se relegato in un angolo. Possono rivelarsi ideali quindi l’ingresso, il soggiorno o comunque il locale in cui il gatto trascorre più tempo benché la soluzione migliore, spazio permettendo, resti quella di lasciare un tiragraffi più grande in uno dei luoghi citati e fissare un tiragraffi più piccolo, magari del tipo a tavoletta o un semplice gioco-graffiatoio, in ogni stanza. In tal modo il nostro gatto, in qualsiasi momento sia colto dall’ispirazione di farsi le unghie, troverà immediatamente l’attrezzo adatto e ignorerà mobili e divani.
 

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Cuccette




 

Giochi

Viaggi

Sterilizzazione

non sarà un lavoro di un giorno e non tutti i temi saranno presenti o completi se il gentile visitatore avrà qualche specifica richiesta o noterà qualche imprecisione o aggiungere qualche esperienza saremo lieti di soddisfare le eventuali richieste